Si è svolta venerdì 27 maggio 2016 presso il Casino Aurora Pallavicini una cena di beneficienza a favore dei ragazzi del Borgo don Bosco che ha visto coinvolte aziende ed istituzioni

Serata di gran gala, dove il non profit commuove amministratori delegati e politici. Il gioco di squadra c’è e si vede, la provvidenza pure e mesi di lavoro si esprimono in maniera impeccabile nell’arco di poche ore. Tanto basta per fare l’en plein di complimenti e costruire ponti per le strategie future. Confermato il sostegno da parte di alcune aziende che da tempo ci seguono da vicino e sostengono alcuni nostri progetti.

«Prendersi cura del mondo, una persona alla volta» così esordisce Giorgio Milesi, Amministratore Delegato di Johnson&Johnson che partecipa già da tempo a questo evento di raccolta fondi e che sostiene alcuni progetti del borgo «la nostra partnership con il Borgo don Bosco è sia come azienda che come fondazione. Vogliamo sottolineare l’importanza della formazione ai fini dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro che è argomento attuale ma anche uno dei più grandi bisogni irrisolti di questo momento». «La nostra azienda è molto vicina a chi è nel bisogno» prosegue Gianluigi Frozzi, Amministratori Delegato del Gruppo Angelini «Da tempo collaboriamo con il borgo ed abbiamo molta attenzione nei confronti dei bambini e dei ragazzi, troppo spesso trattati come piccoli uomini e piccole donne, ma che hanno invece dei bisogni specifici». E mentre sottolinea come il loro obiettivo aziendale si sposa bene con la mission del Borgo, tira fuori, a sorpresa, un’immagine di don Bosco, raccontando di averla ritrovata per caso nel portafoglio del padre, conservata lì per una cinquantina di anni e leggendo la frase che c’era scritta dietro eche sembrava appositamente scelta per la serata “la porzione dell’umana società, su cui sono fondate le speranze del presente e dell’avvenire, la porzione degna dei più attenti riguardi è, senza dubbio, la gioventù”. Per ultimo, la parola alle istituzioni con il presidente della Regione Lazio On. Nicola Zingaretti, amico fedele di questo appuntamento «Credo che di fronte alla forza e alla potenza della missione di don Bosco e dei salesiani, e anche di fronte alla disponibilità, generosità e partecipazione di aziende e di persone coinvolte e pronte a dare una mano come possono, il compito delle istituzioni è quello di non indugiare nella furbizia di dire “bravi, andate avanti così” limitandoci a dare una pacca sulla spalla per poi scomparire». Essere presenti a questi appuntamenti è un modo per «apprezzare la forza delle azioni messe in campo nel nostro territorio e per essere coerenti ed imparare da questo impegno» cercando di mettere in rete questo immenso mondo della solidarietà e non dare solamente sostegni materiali, anche se nei maggiori periodi di crisi sociali e finanziarie, la pubblica amministrazione tende a tagliare proprio le spese destinate alle fasce più deboli della società. Anche il Gruppo Data Management esprime il proprio grazie a quello che il Borgo fa per molti giovani e rilancia un’esperienza portata avanti dalla propria azienda «La filosofia del gruppo è quella di investire sui giovani per aiutarli a creare il loro futuro, per questo siamo vicini al Borgo don Bosco» spiega Luca Scanu, consigliere del Gruppo «quest’anno abbiamo istituzionalizzato un’iniziativa interessante, adottata lo scorso anno in via sperimentale: promuoviamo le attività del Borgo presso i nostri dipendenti i quali decidono, volontariamente, di dare un contributo, corrispettivo di alcune ore di lavoro; l’azienda si impegna a mettere un contributo equivalente rispetto a quello raccolto tra i dipendenti. Ci faremo promotori di iniziative simili anche presso le aziende dei nostri clienti». Conclude chiamando un applauso per tutti ragazzi del Borgo, presenti in grande numero durante la serata e veri protagonisti dell’evento.

«Tutti i ragazzi che avete visto qui» afferma don Stefano Aspettati, direttore del Borgo Ragazzi don Bosco «e quelli che vedrete servire ai tavoli» insieme allo staff del catering Magnolia Eventi «sono i ragazzi che fanno parte del nostro corso di ristorazione del Centro di Formazione Professionale e del Centro Minori, i ragazzi dell’oratorio vi hanno accolto e accompagnato ai tavoli, tutte le persone che fanno parte dello staff sono ragazzi ed educatori “prestati” ad una serata di gala. Quindi accoglieteli ma contemplateli perché vorremmo davvero che i personaggi principali di questa serata fossero loro». Con loro bisogna «provare ad invertire una storia che sembra scritta tutta in discesa e che deve essere tirata su in qualche modo. I nostri ragazzi si meritano questo e quello che alcuni spesso non fanno a sufficienza è di considerare il punto di partenza di ragazzi. Se noi provassimo a metterci nei loro panni, nei panni di coloro che non hanno avuto tante opportunità, diventa più difficile giudicare, puntare il dito e fare di tutta l’erba un fascio» e riprende alcune parole di Papa Francesco, tratte dal discorso rivolto alla Confindustria qualche tempo fa “dobbiamo fare insieme: fare insieme significa investire in progetti che sappiano coinvolgere soggetti spesso dimenticati a trascurati; fare insieme vuol dire impostare il lavoro non sul genio solitario di uno ma sulla collaborazione di molti; al centro vi sia l’uomo con i suoi sogni, con le sue necessità, con le sue speranze”.

DSC_0377E allora non resta di ringraziare Gabriele, Vera, Aurora, Claudia, Davide, Moustafa, Alessandra, Marian, Silla, Veronica, Giulia, Fabio, Paolo, Valerio, Francesco, Valentina, Ahmed, Vera, Davide, Aurelio, Tommaso, tutti quelli che hanno lavorato nell’ombra la mattina presto e la sera tardi per fare in modo che tutto andasse come doveva andare.

Un grazie all’amministratore unico della Cool Projects Maurizio La Motta che ci ha raccontato l’esperienza di un’assunzione, quella di Ahmed, ragazzo accolto in casa famiglia qualche anno fa e ormai maggiorenne che, dopo aver superato varie selezioni e prove in situazioni difficili, ha dimostrato di essere un ragazzo positivo, ben preparato, sorridente e con tanta voglia di fare, tutte qualità che aggiungono un valore aggiunto ai servizi offerti dall’azienda. «Grazie al Borgo» sottolinea «perché ci ha permesso di raccogliere i frutti seminati dagli educatori e per noi è stato un frutto maturo. Invito tutti a provarci». E non poteva mancare la risposta di Ahmed che dopo aver ringraziato la Cool Projects per aver reso stabile la sua situazione lavorativa e gli educatori della Casa Famiglia per averlo accolto e sostenuto nei suoi progetti di vita, ha rivolto i suoi più calorosi ringraziamenti a tutti i presenti perché con il loro contributo aiuteranno altri ragazzi a fare il suo stesso percorso.

Un grazie speciale alla padrona di casa, la principessa Maria Camilla Pallavicini, al Maestro Valerio Losito che ci ha regalato un intermezzo musicale suonando un rarissimo esempio di viola d’amore Ferdinando Gagliano, alla Elsa Peretti Foundation che ha messo a disposizione la viola d’amore di sua proprietà e alla Dott.ssa Ivana Corsetti che ci ha donato qualche ora della sua professionalità per raccontarci le vicende della famiglia Pallavicini e per illustrarci le opere contenute all’interno del Casino Aurora Pallavicini.

Grazie anche a don Francesco Cereda, vicario mondiale dei salesiani che ci ha ricordato quali erano i ragazzi prediletti da don Bosco, “quelli poveri, abbandonati, pericolanti” ovvero quelli ai margini o a rischio di devianza diremmo oggi. E che ci ha ricordato anche come dobbiamo essere attenti ai bisogni della realtà e del territorio che ci circondano per non creare progetti preconfezionati ma rendendo, di volta in volta, flessibile ogni azione rivolta ai nostri ragazzi. E conclude dicendo che «per educare bisogna essere in tanti».