“Siamo Paolo e Marina ed amiamo definirci come due persone semplici perché siamo convinti che nella semplicità si nasconda l’unicità di ogni singolo essere umano; è per questo che guardiamo al prossimo con animo fraterno. Questo sentimento ci ha portato, negli anni, ad avere esperienze di solidarietà molto forti, non sempre finite bene; spesso ci siamo trovati a combattere da soli, raggiungendo la consapevolezza che far parte di una rete di persone che vive e condivide le nostre stesse esperienze, sia di grande, se non irrinunciabile, importanza.

La nostra esperienza di affido di un bimbo di 5 anni, si protrae ormai da oltre 3 anni e le difficoltà che abbiamo incontrato finora sono state di tante e diverse: difficoltà personali, di coppia, istituzionali, con i servizi sociali, ecc … L’amore sconfinato provato nei confronti del bimbo, ci ha dato la forza di combattere, mentre il Movimento Famiglie Affidatarie e Solidali del Borgo Ragazzi don Bosco ci ha fornito le armi e gli strumenti per non mollare: non siamo mai stati lasciati soli, abbiamo potuto contare sull’esperienza e la professionalità di molte persone; ogni volta che ci affidiamo ad ognuno di loro, sappiamo che saremo accolti, ascoltati e supportati.

Oggi, viviamo una meravigliosa e complicatissima storia d’amore tra noi, il nostro bambino e il Borgo: poterlo condividere è bellissimo!”.

Questa è soltanto una delle tante storie di coloro che sono sostenuti dalla campagna “150 giovani in cerca d’autore” promossa dall’associazione Rimettere le Ali Onlus, in collaborazione con il Borgo Ragazzi don Bosco.  Sono 30 i giovani che hanno beneficiato di questa nuova campagna lanciata, ormai, lo scorso 12 gennaio, ma ne mancano ancora 20 per raggiungere l’obiettivo annuale, ovvero quello di sostenere 50 giovani ogni anno.

Ad oggi, i ragazzi che hanno potuto frequentare un corso formativo o attivare tirocini che li accompagnano direttamente al mondo del lavoro sono 10; mentre quelli che hanno avuto bisogno di vivere un ambiente sicuro e protetto, lontano da ambienti disgreganti sono 18; 1 è maggiorenne e ha lasciato la Casa Famiglia: a lui, è stato  garantivo un percorso di accompagnamento alla vita adulta; i restanti 17 sono stati inseriti in attività sportive o  laboratori creativi. Tra i nostri ragazzi, però ce ne sono anche alcuni che necessitano di una nuova famiglia: 2 nuove famiglie sono state sostenute nella formazione e nell’accoglienza di questi ragazzi all’interno della propria vita (proprio come raccontato nella storia!).

I progetti
Attraverso una donazione continuativa (anche soli 10 euro al mese) si può scegliere se:

  • insegnargli un mestiere;
  • inserirlo nel mondo del lavoro;
  • offrirgli un ambiente sicuro;
  • formare e sostenere famiglie che lo accolgano e lo accompagnino nel suo percorso.

Cosa aspetti? Il futuro di questi giovani e della società dipende da tutti noi, anche da te.

 

Perché donare
È un gesto estremamente piccolo che però ha un impatto molto grande, non solo sulle sorti del ragazzo ma dell’intera comunità. 150 giovani lontano dalla strada sono 150 ragazzi ai quali si offre l’opportunità di crescere e contribuire a creare una società sempre più sana. Solo i giovani hanno il potere di cambiare il futuro e, se adeguatamente formati, possono innescare quel cambiamento necessario a risanare il tessuto del territorio nel quale vivono.