Gli operatori e i ragazzi del Centro Accoglienza Minori salutano il loro padre fondatore venuto a mancare il 27 gennaio scorso.
di Alessandro Iannini
“Fino all’ultimo respiro…” proprio come Don Bosco, hai dato tutto fino alla fine per i ragazzi, i pischelli e gli scugnizzi…
Eravamo pronti a celebrare con te i 25 anni del Centro Accoglienza Minori; qualche giorno fa, quando ci siamo visti, avevi detto “dai miei calcoli ce la dovrei fare” mentre eri già al letto e raccontavi ricordando le tante avventure con i ragazzi sempre al centro dei tuoi pensieri.
Effettivamente ci sarai con noi, forse ancora più presente!
Zi Fò! In tanti stanno mandando messaggi, stanno telefonando, tutti con la stessa consapevolezza di aver incontrato in te un nuovo don Bosco e di aver scoperto grazie a te di poter essere migliori. Sei stato strumento di salvezza per tanti, Padre, Maestro e Amico proprio come Don Bosco… e hai scelto proprio la settimana salesiana per “tornare alla casa del Padre” come ci hai detto quando siamo arrivati a Napoli, la settimana scorsa in ospedale. Come al solito dirigevi tutti e avevi, tu malato, attenzioni verso tutti: “adesso quelli di Napoli escano che facciamo spazio a chi è venuto da Roma che non può fermarsi tanto tempo e deve tornare”.
Ci hai voluto ricordare le cose essenziali: “non fate mai la scelta di andare avanti o di fermarvi in base ai soldi!”, “pensate ai ragazzi”. E quando è entrato in stanza un ragazzo, figlio di uno dei tuoi tanti nipoti, hai fermato tutto e ti sei dedicato a lui come fosse l’unico e l’ultimo, non è mancata né la parolina all’orecchio che solo lui poteva ascoltare né la tua benedizione e l’incoraggiamento: “vai avanti e farai grandi cose!”.
Grazie Zi Fò, dei tuoi sguardi. Dei tuoi silenzi e delle tue parole. Ne faremo tesoro per continuare a camminare accanto ai ragazzi che anche tu ora ci manderai e proteggerai dal Cielo.
25 anni insieme!!
Il 31 gennaio del 1992 il Vescovo ha Benedetto i locali del Centro Accoglienza Minori in via Magenta 25. E’ stato questo il momento di inaugurazione ufficiale del Centro al termine di un percorso di formazione per aspiranti volontari dal titolo “Oltre le sbarre: corso per educatori della strada”. Abbiamo partecipato al corso in circa ottanta persone e un buon numero ha poi riempito la scheda con la propria disponibilità.
Don Alfonso Alfano responsabile e ideatore del Centro cercava di spiegare in cosa consisteva questa iniziativa e, anche se non era facile capire, ci sembrava che ci potevamo fidare di questo sognatore salesiano capace di creare subito una relazione con i ragazzi con due battute e uno sguardo dei suoi.
Poi il Centro si è sviluppato e anno dopo anno abbiamo imparato a rinnovarci e a inventarci nuove attività e proposte per i ragazzi, ad accoglierne sempre di nuovi e sempre di più senza dimenticarci chi avevamo incontrato prima.
Quando è arrivato il momento del trasferimento del Centro al Borgo Ragazzi Don Bosco, nel 2007, Don Raffaele Panno ha preso il posto di Don Alfonso che in barba all’età è andato ad aprire una analoga esperienza a Napoli; il Centro, così, si è inserito all’interno della grande comunità del Borgo.
Poi è arrivato Don Stefano Aspettati nel 2011 e ci sono stati ulteriori cambiamenti e novità sempre cercando di rinnovare pensando al bene dei ragazzi accolti e cercando, senza arrendersi mani, risorse e ambienti.
Ed eccoci così ad oggi, consapevoli che il Centro è voluto e sostenuto dalla Divina Provvidenza, e che esisterà fino a quando saremo fedeli a Don Bosco e al suo sogno di voler scoprire in “ogni ragazzo un punto accessibile al bene”, fedeli agli ultimi e fiduciosi che a guidarci è lo Spirito e a portarci i ragazzi per mano è Maria Ausiliatrice.
Continuiamo a chiedere aiuto e sostegno a quanti vogliono scommettere su questi ragazzi: chiediamo preghiere, coinvolgimento con il proprio tempo, sostegno economico e materiale.
Il Centro vive ogni giorno la sua Liturgia nell’accoglienza semplice ma amorevole, nella consapevolezza che in questo modo possiamo scrivere nuove pagine da aggiungere alla Buona Notizia portata dal nostro Dio misericordioso e amante dei più piccoli.
Possiamo ringraziare il primo che ha creduto in questa promessa, Zi Fonzo, che continuerà a guardarci ancora dal Paradiso con quel suo sguardo che ti dice tutto senza parlare.
Leggi anche: Addio a don Alfano, il prete che parlava al cuore degli scugnizzi