Sono il responsabile della Sezione Basket della Polisportiva del Borgo Ragazzi Don Bosco. Sono arrivato al Borgo nel 1985, all’età di 6 anni, perché volevo seguire le orme di mio fratello, che aveva giocato a basket proprio qui.
La prima persona che incontrai fu naturalmente Nicola Silvi, che allora era un allenatore di basket e che non era troppo diverso da come lo si vede ora… forse con qualche chilo in più e qualche capello bianco in meno. Ho il piacere di rivedere il mio primo allenatore ancora in giro per il Borgo insieme ai figli! Ho percorso tutta la trafila del settore giovanile, passando dal minibasket fino alle squadre giovanili agonistiche. In breve tempo conclusi il mio percorso nel settore giovanile, diventando a tutti gli effetti un giocatore della prima squadra, avendo anche l’onore di esserne Capitano in giovanissima età.
Poi, per un paio di anni entrai in un’altra società, sempre in prestito, dove contribuii a centrare la mia prima promozione in Serie C2. Questa esperienza fu molto importante, perché fece maturare in me la voglia di provare a innalzare un po’ il livello agonistico del Borgo Don Bosco Basket. Intorno ai 25 anni, cominciai ad occuparmi del settore minibasket, coordinando 3 ragazzi di belle speranze. I risultati furono stupefacenti ed in pochi anni il nostro settore minibasket passò gradualmente da 15 elementi agli 80 circa attuali. Ricordo che all’inizio della prima stagione, non avendo la minima idea di dove saremmo potuti arrivare, posi come obiettivo sfidante ai 3 istruttori, nemmeno maggiorenni, di arrivare ad avere 40 ragazzi iscritti ai nostri corsi minibasket. Ebbene, i ragazzi furono 43 e, da responsabile, mi toccò onorare l’impegno di portare a cena fuori i 3 giovanotti che tanto bene avevano lavorato durante la stagione.
Nel giro di 3-4 anni, mi convinsero a prendere in carico la responsabilità dell’intera Sezione Basket. Non esitai molto, visto che la breve esperienza maturata nel minibasket mi aveva fatto capire che gestire una società di basket era una cosa che mi divertiva e appassionava molto. Da quel momento la squadra del Borgo milita nel campionato di Serie C Regionale ed io ho avuto il piacere di rivestire il doppio ruolo di giocatore e dirigente responsabile. Parlo al passato perché ho deciso, finalmente, di appendere le scarpe al chiodo.
Ovviamente tutto il lavoro fatto non è frutto di casualità o di decisioni prese con il lancio della moneta. Alla base di quello che faccio c’è proprio la mia esperienza di bambino, quindi di “utente” del sistema Borgo. Ogni volta che mi trovo a decidere se muovermi in una direzione piuttosto che in un’altra, penso sempre a cosa succedeva quando ero bambino… a cosa mi piaceva e a cosa proprio non mi andava giù. C’è anche un altro aspetto, assolutamente stupefacente; ho scoperto infatti che, se da un lato io e gli altri educatori sportivi lavoriamo per essere in condizione di insegnare a giocare a basket ai nostri ragazzi, gli stessi ragazzi ogni giorno ci insegnano qualcosa.
Basta avere una minima apertura mentale per capire che i ragazzi, soprattutto i più giovani, ci danno ogni giorno lezioni di convivenza, integrazione, amicizia, rispetto e tanti altri valori che purtroppo da grandi tendiamo a trascurare. Succede spesso di domandarsi, soprattutto nei momenti di forte stress, chi ce lo faccia fare?! È incredibile ma vi assicuro che presto o tardi la risposta arriva sempre. Non nascondo che la fatica è enorme e che forse siamo troppo pochi per portare avanti tutto, ma alla fine ti restano delle emozioni che nessuna altra esperienza può regalarti. E poi, quando vedi tutte le nostre squadre giovanili insieme, magari a sostenere la prima squadra la domenica in palestra, ti senti veramente in pace con te stesso.
Grazie alle sue dinamiche, ai suoi personaggi, alle sue regole, il Borgo è un microcosmo assolutamente da vivere. A chi me lo chiede, dico sempre che il Borgo Ragazzi Don Bosco è come una droga, ma senza controindicazioni… una volta che ci entri, è davvero difficile lasciarlo!