Si è conclusa la scorsa settimana, l’Estate Ragazzi, attività estive rivolte a bambini e ragazzi del territorio.

Era aprile quando abbiamo iniziato a pensare all’estate 2020, c’era tanta perplessità “Cosa si potrà fare e cosa no? E se fosse tutta fatica sprecata perché poi non si potrà fare niente?” Dall’altra parte era forte il bisogno educativo di socializzare, uscire di casa, ricontrarsi, fare qualcosa specialmente per i più piccoli che forse più di noi hanno subito il lockdown. Così ci abbiamo creduto e abbiamo iniziato a pensare qualcosa che non vedevamo ancora: piano A, piano B, piano C, … immaginare i vari scenari possibili e le modalità di attuazione di attività estive rivolte sia agli adolescenti sia ai bambini. A fine aprile abbiamo iniziato con un corso online per animatori fatto di 6 incontri con esercizi da svolgere a casa e lavori in piccoli gruppi sempre online. Hanno partecipato più di 100 adolescenti della zona. Un risultato oltre le nostre aspettative!  

Poi a maggio abbiamo aperto le iscrizioni alle attività estive per ragazzi dagli 8 ai 14 anni divisi in due turni per permettere a quanti più ragazzi di vivere quest’esperienza. Dopo tre giorni abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni. Così dal 15 giugno al 31 luglio abbiamo strappato sorrisi e momenti di serenità a più di 200 bambini. A questi si aggiungono circa 80 di adolescenti animatori che hanno collaborato con i nostri educatori. Con la creatività di cui sono capaci i giovani, si sono pensati insieme i giochi e attività secondo le norme di sicurezza Covid-19. E grande è stata la generosità e lo spirito di sacrificio sia degli educatori, sia dei salesiani che degli animatori. Ma i frutti educativi visibili sui volti dei bambini e delle loro famiglie hanno ricompensato ampiamente le fatiche.

Il racconto di Francesca

«Crediamo sia doveroso iniziare dicendo quanto noi animatori avessimo bisogno di questa Estate Ragazzi» racconta Francesca. «Forse più dei bambini. L’infanzia e l’adolescenza durano un soffio e quest’anno siamo stati costretti a buttarne ben tre mesi. Abbiamo perso tre mesi di emozioni, di esperienze, di tristezza, di gioia, di amore. Tre mesi sono insignificanti rispetto all’interminabilità della vita umana, ma la verità è che la durata del tempo è indefinibile e quando ne siamo stati privati è stato come se ci fosse mancato il respiro. È per questo che fin da subito abbiamo creduto nell’Estate Ragazzi, più di sempre. Volevamo solamente uscire, occuparci di qualcosa, tornare ad essere noi stessi. Il corso delle vite di tutti noi giovani è improvvisamente mutato e noi volevamo solo riprenderci ciò che era nostro. Questa Estate Ragazzi è stata singolare sotto molti punti di vista. Abbiamo sentito il peso delle restrizioni ogni giorno che passava, ma questo non ci ha mai fermato. Il lato positivo è stato che abbiamo potuto vivere un’Estate Ragazzi più lunga e in qualche maniera pensare ad altro che non fosse il Coronavirus. Il 2020 ci ha cambiati come mai prima d’ora: la paura è ancora tanta, tangibile nell’aria ma il sorriso e la semplicità dei bambini ce l’ha fatta quasi dimenticare.  Perché noi siamo divisi a metà, siamo ancora dei piccoli sognatori che se volessero potrebbero volare, ma il mondo dei grandi sta piano piano entrando in noi e ci sta trasformando. Fare l’animatore è una maniera per non farci completamente assorbire dal grigiore della vita adulta, per continuare ad essere, nel profondo del nostro cuore, ancora bambini».

L’esperienza di Alessia

«Anche se sono stata con voi solo due settimane devo dire che sono state le più spensierate, belle, piene di gioia, soprattutto in un momento storico come questo. Sono arrivata che conoscevo una sola persona, e sono andata via che ne conoscevo molte di più. Ma non è questione di quantità, è questione di qualità, perché non ho solo conosciuto delle persone, ho conosciuto delle anime buone, solari, socievoli, amiche, piene di gratitudine e gioiose di regalare il proprio tempo a qualcuno. Mi sono sentita arricchita in tutto, ed ognuno ha giocato la sua parte nel migliore dei modi, a partire dai più piccoli fino ad arrivare alla persona più grande, per far sì che ogni singolo dettaglio di loro rimanesse in me. Sono state due settimane dove la tensione per il momento che stiamo attraversando si faceva sentire, ma era comunque attutita dalle bellissime persone che ho incontrato, da quello che stavamo facendo. La gioia di far felice qualcun altro la porto tutt’ora con me, non vedo l’ora di ritornare a prescindere dalle attività che ci saranno da svolgere. Mi sono sentita parte della squadra, una grande squadra, pronta a combattere con tutte le sue forze. È stato veramente stupendo prendere parte a questa splendida avventura e donare del tempo a tutti voi!!!».

Le speranze di Marika

«Cos’è stata per me quest’estate? Sicuramente un’estate diversa, piena di nuove esperienze, una continua scoperta di nuovi orizzonti, il tutto contornato dalle mille preoccupazioni riguardo la situazione attuale. Sicuramente è stata una luce in fondo al tunnel per tutti noi, che l’abbiamo aspettata nei mesi precedenti; tutto ciò, però, è stato reso possibile grazie alla fiducia delle famiglie e di tutti coloro che hanno creduto in quest’impresa, ed ovviamente a chi questo progetto ha deciso di farlo nascere!».

L’esperienza delle famiglie

«I nostri figli sono tornati a casa, dopo le 4 settimane passate con tutti voi, con la gioia di vivere che distingue i bambini.Per noi era importante che loro partecipassero a queste giornate di comunità dopo una pandemia che hanno gestito altrettanto bene ma con la mancanza degli amici. Il gruppo dei salesiani gode del nostro completo rispetto. Siete delle persone stupende… grazie».

«Non deve essere stato facile portare avanti il centro estivo in questo momento storico, ma si è vista tutta la voglia di voler dare ai ragazzi una boccata di ossigeno, la voglia di farli Vivere e di quanto contano per voi. Non lasciarli soli è essere famiglia».