Si è appena concluso il progetto rivolto alla realizzazione di alcuni laboratori formativi, sostenuto dalla Fondazione Prosolidar.

Iniziato 3 anni fa, con l’obiettivo di prevenire ed assorbire il disagio giovanile dell’area periferica ad Est di Roma, il progetto dei laboratori formativi ha proposto percorsi educativi personalizzati, attenti ad uno sviluppo globale dei ragazzi in situazioni di abbandono scolastico e/o sottoposti a provvedimenti penali, segnalati dai Servizi Sociali Territoriali, dal Centro della Giustizia Minorile, dalle scuole e dalle Asl. Partendo dall’accoglienza e passando per i vari percorsi formativi ed educativi, i ragazzi si sono resi protagonisti delle loro scelte e della loro vita, trasformando le loro esperienze di esclusione e di fallimento in un’opportunità di crescita e di ri-scoperta delle proprie risorse ed energie personali.

Sono  5 i laboratori formativi che hanno assicurato un valido percorso formativo:_QUE0604Don Bosco 9_10foto Massimo Bottarelli aiuto meccanico di motoveicoli,   commis e di cucina,   commis di sala/bar, estetica/parrucchiere, ortocultura/giardinaggio. Attraverso di essi,  i ragazzi hanno acquisito conoscenze e competenze proprie del lavoro svolto e una migliore capacità di relazionarsi con altri, affinando anche l’apprendimento della lingua italiana  (una buona parte dei ragazzi erano minori stranieri). I percorsi sono stati finalizzati non solo alla formazione ma anche ad aumentare, nei ragazzi, le opportunità per entrare nel mondo del lavoro.

Il progetto ha permesso anche di :

  • potenziare la collaborazione tra le varie realtà territoriali, attraverso l’elaborazione condivisa di metodologie di lavoro e buone prassi, finalizzate ad elaborare progetti educativi personalizzati (PEP) e strategie d’intervento comuni;
  • valutare le specifiche abilità del ragazzo, non solo fargli individuare le proprie risorse e competenze, ma anche tenerne conto per indirizzarlo al settore lavorativo più inerente alle sue capacità;
  • attivare un sostegno educativo e psicologico: i ragazzi hanno avuto la possibilità di usufruire di un sostegno psicologico professionale che li ha accompagnati a riconoscere il disagio alla base del proprio comportamento deviante e infine a gestirlo. L’accompagnamento psicologico è stato affiancato da un accompagnamento educativo per aiutare i ragazzi a rientrare in modo graduale all’interno della società;
  • favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale: una volta conclusa la prima fase di accoglienza, i ragazzi sono stati aiutati a rapportarsi con il mondo del lavoro e quindi ad entrarvi, con esperienze graduali, in modo da diventare autonomi;
  • offrire, alle famiglie dei ragazzi accolti, un sostegno alla genitorialità rispetto alla crescita dei figli.

Tante sono state, però, le difficoltà incontrate nella realizzazione del progetto. Innanzitutto, la difficoltà dei ragazzi di fidarsi di qualcuno, di fidarsi di una scuola (anche se diversa da tutte le altre), di fidarsi dei compagni (che poi sono diventati amici), di portare a termine un percorso quando fino a quel momento non c’erano mai riusciti! Per non parlare poi delle difficoltà istituzionali e sociali: innanzitutto la perdurante crisi economica che ha reso molto più difficile e faticosa l’entrata nel mondo del lavoro; poi  l’insicurezza delle istituzioni in un periodo in cui alcuni fatti di ordine pubblico hanno attirato l’attenzione dei media (come, ad esempio, “mafia capitale” e i fatti del centro di accoglienza della vicina Tor Sapienza). Per non parlare dell’aumento delle difficoltà che incontrano le aziende ad accogliere i ragazzi per i tirocini e/o le borse lavoro.

Malgrado ciò, sono buoni i risultati raggiungi. In media, ogni anno , sono stati accolti circa 80 ragazzi. Sono stati avviate circa 50 collaborazioni aziendali dove inserire i ragazzi con borse lavoro e tirocini formativi. Di tutti i ragazzi accolti, il 90% ha conseguito l’attestato di frequenza e/o qualifica; circa il 70% ha completato uno stage formativo presso un’azienda; circa il 20% è riuscito ad inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro.

DSC_0915Inoltre, i ragazzi hanno potuto vivere una bellissima esperienza lavorativa presso i Musei Vaticani: per il 65° del Borgo Ragazzi don Bosco è stata realizzata una cena di beneficenza durante la quale i ragazzi del corso di ristorazione (laboratorio di commis di sala) sono stati integrati nel personale del catering per il servizio in sala. In quella stessa occasione, il Borgo Ragazzi don Bosco ha premiato la Fondazione Prosolidar con il premio “Amico dei Ragazzi” perché ci sostiene e ci accompagna nell’educazione e nella formazione dei giovani.