Le famiglie affidatarie e solidali hanno trovato nel gruppo il modo per vivere con serenità e consapevolezza l’esperienza dell’accoglienza. Quando le famiglie si incontrano nasce una rete di relazioni forti e solidali capace di far fronte alle difficoltà, diventando fonte di energie. Il gruppo di sostegno, formato da 8 famiglie e condotto dalla dottoressa Gianna Depalma, psicologa e psicoterapeuta rogersiana, compie dieci anni.
Tanti i pensieri e le emozioni di cui questo gruppo è testimone… eccone alcuni:

“È molto difficile per me far capire oggi l’importanza che ha avuto per noi il gruppo di sostegno nell’esperienza degli affidi che abbiamo vissuto. Riesco solo a pensare che ciò che sono oggi e la forza che ci ha permesso di vivere come “valore” il primo affido, e di continuare da sola il secondo, deriva da ciò che abbiamo ricevuto da parte di tutte le persone che hanno fatto parte del gruppo anche di quelle che oggi non incontro più, sia famiglie che operatori. Mi porto dentro tutta la loro esperienza e il loro coraggio che hanno messo nell’affrontare una scelta così impegnativa, ma anche i loro sorrisi e il loro calore umano.”

“Sono arrivato nel gruppo con mia moglie, senza idea di cosa potesse essere e cosa potesse servire ma ben presto si è trasformato in un luogo dove ascoltare attraverso la voce di altri ciò per cui con mia moglie abbiamo anelato… il donarsi… Il bello di questo incontro è condividere nella sincerità tutto ciò che si vive come coppia, come individuo; condividere la gioia e il dolore di poter essere sostegno per una creatura spesso indifesa vittima di una realtà non sua… è un momento che sembra strano ma aspetto con gioia per ricaricare le batterie”

“Un punto di riferimento per portare avanti positivamente l’esperienza di affidamento; trovare comprensione, ascolto, accoglienza (…) se non ci fosse stato quando ne ho avuto bisogno tanto tempo fa non so come avrei portato avanti il mio matrimonio, la mia maternità e la mia scelta di affidamento”

“Personalmente ritengo il gruppo di sostegno necessario in quanto unisce e supporta tutte le famiglie che lo compongono (…) riesci anche a trarre vera terapia di gruppo nel liberare anche lo stress accumulato è un vero e sano momento di riflessione. Mi ha dato e ci ha dato tanto a tutti!”

“Il gruppo di sostegno per me rappresenta un momento di pausa, un momento per fare il punto della situazione sul progetto che stiamo vivendo. Inoltre è uno spazio di riflessione e di arricchimento, perché ascoltare altre persone (…) è utile anche per me, come singolo e come coppia”

“In questi anni il gruppo mi ha dato un aiuto sia per quanto riguarda l’esperienza di genitore adottivo sia per arrivare a maturare il desiderio di un’esperienza di affidamento familiare. Negli alti e bassi, sopratutto in quest’ultima esperienza molto difficile, nel gruppo ho trovato la possibilità di sfogo, confronto e chiarezza dei miei sentimenti e propositi”

“Gli incontri mensili del gruppo sono l’occasione per “fermarsi” e “condividere”. Anche se io e mio marito non abbiamo ancora vissuto l’esperienza dell’affido, impariamo dall’esperienza degli altri, veri testimoni di una scelta di vita che ogni volta “condividono” con noi”

“Vero momento di confronto autentico, un gruppo di adulti che si fidano, dove non è necessario nascondere le proprie idee e emozioni. Il gruppo è un appuntamento mensile che sblocca la pigrizia ed evita di focalizzarsi solo sulla propria esperienza”

“Il gruppo di sostegno, a cui partecipo da 9 anni, è stato per me e per la mia famiglia una preziosa fonte di scambio e arricchimento. Ci ha permesso di esprimere i nostri sentimenti e emozioni, di mettere a nudo la nostra anima senza sentirci in colpa per ciò che provavamo e andavamo via carichi di una nuova energia”

“La prima parola che mi viene in mente è “appuntamento”. È da poco che lo frequento, quindi conosco poco della sua storia e la sua vita negli anni. Mi sento ancora in una fase di partecipazione/osservazione. In alcuni momenti mi piacerebbe che ci fosse più feedback sulle esperienze portate e un equo spazio per tutti. Mi anima, comunque, sempre la sincera curiosità per lo scambio e l’incontro con alcuni nuovi amici. È bello scoprire ‘belle persone’”

“Il gruppo di sostegno rappresenta per me un’occasione di confronto, sostegno e condivisione. È fondamentale un atteggiamento di ascolto perché dalle storie di ognuno possono trarsi suggerimenti e insegnamenti per la propria storia di affido, è necessario essere autentici e sinceri. È una grande opportunità per conoscere gli altri ma soprattutto se se stessi e comprendere meglio la propria storia”

“Un valido sostegno nei momenti difficili del lungo cammino dell’affido, un continuo confronto con tutti i problemi quotidiani”

“Il gruppo di sostegno è un utile strumento di confronto rispetto ad una tematica delicatissima che è quella dell’affidamento. Ciascuno porta la propria esperienza di successo e di difficoltà per trarne beneficio sempre”

“Se penso al gruppo delle famiglie affidatarie, mi vengono in mente tre parole. Accoglienza: è il sentire che risuona più forte. Quello che ho sentito nei miei confronti due anni fa quando sono entrata nel gruppo e quello che sento tra tutti i componenti, vecchi e nuovi allo stesso modo. Ognuno di noi è riconosciuto come parte di esso. Ma è anche la spinta che permette ad ogni bambino o adolescente di entrare in ognuna di queste famiglie e nutrirsi di questa esperienza.
Amore: è il sentimento che muove tutto il movimento. Le famiglie fanno grandi sacrifici e si mettono in discussione seriamente nel momento in cui aprono la loro casa ad un estraneo che spesso rompe tutti gli equilibri esistenti, arriva con carenze molto forti, con bisogni spesso molto difficili da sostenere e solo l’amore per l’altro può guarire. Condivisione: tutto è messo al centro e al servizio del gruppo sofferenze, paure, disorientamento, delusioni. Spesso sono proprio le esperienze negative o difficili delle famiglie più “anziane” che sono utili e sono da insegnamento per le famiglie più “giovani”

“In questa atmosfera ho imparato tante cose e sono cresciuta molto sia dal punto di vista professionale che umano”. Patty Casillo psicologa volontaria

“Quando il mio Direttore mi chiese di partecipare agli incontri delle famiglie affidatarie e solidali, non sapevo proprio in cosa consistessero. Fin dagli inizi ed ancor più oggi, considero quell’invito un bel regalo. Ritengo che esser presente agli incontri di quelle famiglie sia stata per me un’occasione per crescere in umanità. Nell’ascolto ho sentito spesso fiorire nel mio intimo sentimenti di ammirazione ed anche di gratitudine di fronte a testimonianze di vita quotidiana in cui era evidente la disponibilità, il dono, anche a costo di sofferenza personale. Spero che la mia presenza agli incontri delle famiglie affidatarie e solidali possa aver contribuito a far sentire il Movimento pienamente inserito nel progetto educativo e pastorale del Borgo Ragazzi D. Bosco.” Roberto Barone, sacerdote salesiano

(…) Il gruppo di sostegno è quel luogo che favorisce la crescita, aiuta a dare un nome ai propri sentimenti, ai propri comportamenti, ai propri pensieri; è un luogo dove ciascuno può incontrare altri che vivono la sua stessa esperienza, dove avviene lo scambio, la condivisione, il confronto, il sostegno nei periodi più delicati dell’esperienza; è un luogo dove ci si apre nel rispetto dei propri tempi, dove ci si affida agli altri dando loro fiducia, dove si scoprono i propri limiti, le proprie risorse, dove si può venire a contatto con le proprie ansie e le proprie fatiche legate all’esperienza.

(…) Alla base di tutta la trama che sostiene l’intera esperienza di gruppo è la fiducia. L’importanza della non direttività del conduttore è intesa come la mancanza di interferenza. E’ necessario respirare un clima in cui ci si sente al riparo dai giudizi o dalla prepotenza e l’arroganza di chi si sente detentore della verità assoluta!

Il mio compito in questi anni è stato quello di creare un’atmosfera in cui i partecipanti fossero messi nelle condizioni di scoprire il loro potere prendendo possesso delle risorse personali, per fare delle scelta più opportune in un momento della propria vita!

La mia idea di fondo è che: “ Quando le persone si sentono fondamentalmente libere di essere quello che sono al momento, si muovono in direzioni costruttive e spesso è proprio nella lotta che trovano la loro libertà e la loro crescita” (Carl Rogers). Gianna Depalma

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Grazie a tutte le famiglie e

a tutti gli operatori (salesiani, volontari e tirocinanti)

per la loro preziosa collaborazione,

in particolare a Maurizio Maltese, Pier Paolo Aquilino,

Mery Lo Bianco, Giulia Spurio,

Patty Casillo, Angelo Chiro e don Roberto Barone