Tra i ragazzi partiti per la Giornata Mondiale della Gioventù tenutasi a Lisbona dall’1 al 6 agosto di questo anno, c’erano anche tanti ragazzi del nostro Borgo.

Partiti in pullman domenica 30 agosto alla volta di Barcellona per poi raggiungere, dopo aver ripreso un po’ di fiato, Lisbona, i nostri ragazzi sono entrati subito nel vivo della GMG ed è iniziata la loro avventura, fatta di esperienze, testimonianze, scambi ed anche tanto divertimento, condiviso con ragazzi di altre ispettoria Salesiane e non solo.

La Giornata Mondiale della Gioventù è un pellegrinaggio, un festival giovanile, un’espressione della Chiesa Universale e un potente momento di evangelizzazione per il mondo giovanile.

Le giornate, intense e a tratti anche interminabili, erano scandite dalle catechesi tenute dai Vescovi durante la mattina; mentre, il pomeriggio era pieno di momenti condivisi con tutti i giovani del mondo attraverso il Festival della Gioventù, insieme di eventi culturali, religiosi e sportivi che hanno reso i giovani protagonisti dell’esperienza cristiana, attraverso il frutto della loro creatività e generosità. Tra i tanti eventi organizzati, i nostri ragazzi hanno partecipato al SYM Day il ritrovo dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano provenienti da tutto il mondo, intorno al Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, e alla Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola.

Probabilmente, i momenti più intensi e carichi di significato e di forti emozioni, sono stati la veglia e la S. Messa presieduta da Papa Francesco a Parque Tejo – Trancão, luogo raggiunto a piedi, percorrendo una decina di Km insieme ad un fiume di gente.

Qui di seguito, la testimonianza di Renato, uno dei ragazzi che ha partecipato alla GMG che racconta come questa esperienza

Quando ripenso all’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù mi vengono in mente la bellezza e la fatica.

Ho avuto il dono di vedere Dio in tante persone e in tante circostanze, prima fra tutte il numero di giovani provenienti da tante parti del momento venuti proprio ad incontrare Dio, il Papa ed altri loro coetanei. Impossibile notare la maggiore fatica, soprattutto economica, sostenuta da alcuni ragazzi provenienti da paesi meno fortunati del nostro.

Questo mi fa pensare come Dio sia di tutti ma allo stesso tempo di ciascuno, con il quale ha un rapporto unico ed intimo per insegnare la cosa più grande ovvero il saper stare insieme avendo in comune la sua Parola nel cuore.

Noi ragazzi siamo il futuro della terra e proprio per questo secondo me è importante vivere queste esperienze di confronto perché un giorno saremo noi a gestire le relazioni internazionali: conoscendo e apprezzando culture diverse, saremo in grado di accogliere e rispettarci meglio tutti.

Ogni ragazzo e ragazza del Borgo è tornato arricchito da questa importante esperienza vissuta. Ognuno ha portato con sé volti incontrati, relazioni condivise (alcune vecchie che si sono consolidate, altre nuove tutte da intrecciare), i sorrisi, le fatiche e i ricordi.

In ognuno è nata la consapevolezza di far parte di qualcosa di più grande, di volere e dovere esserci, di raccogliere l’invito del Papa a trovare il coraggio di alzarci e di seguire Dio, di accettare il rischio dell’Amore.

Sono tornati a casa con una “gioia missionaria” come dice Papa Francesco per impegnarsi ad essere Luce per tutti coloro che incontreranno sul loro cammino.