Pubblicato il Report 2015, che fotografa una realtà dinamica e aperta a nuovi sviluppi.
Il 2015 per il Borgo Ragazzi don Bosco è stato un anno intenso, pieno di iniziative, attività, progetti. Il report 2015, che abbiamo pubblicato, prova a sintetizzarlo proponendo un po’ di numeri, di riflessioni, di storie. La fotografia che ne esce non può essere molto precisa – troppe le cose che andrebbero ricordate – ma rende l’idea.
Ciò che più conta, però, è quello che don Stefano Aspettati scrive nella sua lettera introduttiva al report: «la cosa più importante è che sento crescere lo spirito di comunità, una comunità che è formata da religiosi, da professionisti del sociale, da persone di comprovata esperienza, ma anche da tanti volontari, che generosamente offrono il loro servizio all’interno di un progetto più ampio. Proprio questo è l’elemento in più: un progetto chiaro cui la comunità sempre più consapevolmente si ispira, che ha al centro la missione del servizio ai giovani, agli adolescenti, ai ragazzi, alle famiglie, in modo particolare a quelli più in difficoltà».
Il Borgo fa grandi cose, ma soprattutto è una grande cosa: in una società frammentata, segnata dagli egoismi delle persone e dei singoli e dei gruppi e di conseguenza conflittuale, il Borgo è una comunità. Con tante fatiche e tanti limiti, magari, ma comunque lo è. E se riesce ad essere accogliente è per questo: perché tante persone si mettono in gioco costruendo rapporti, si rendono disponibili all’ascolto e all’impegno, si donano. È importante ricordarlo perché è questo che permette di dare vita al progetto del Borgo, che dà senso anche ai numeri, a cui pure bisogna affidarsi per avere un’idea di cosa si fa.
Ecco quindi un breve volo d’angelo tratto al report 2015.
- Sono stati 150 gli adolescenti e i preadolescenti, italiani e stranieri, che hanno usufruito dell’accompagnamento educativo in oratorio. E sono stati 300 (di cui 50 con grave deprivazione sociale, economica e culturale) quelli che hanno partecipano alle Miniolimpiadi: il progetto di attività sportiva organizzata è costato, nel 2015, 11.250 euro, cioè 300 euro a ragazzo, che salgono a 725 per quelli a rischio di disagio sociale, per i quali c’è un accompagnamento educativo più complesso.
- 150 bambini e ragazzi hanno frequentato il Centro estivo, realizzato grazie a 50 animatori. Il costo è stato di 150 euro a testa, per un totale di 19.390 euro.
- 80 ragazzi tra i 12 e i 16 anni, a forte rischio di dispersione scolastica e provenienti da situazioni di disagio sociale e familiare, hanno frequentato la Skolé. Ognuno di essi è costato 750 euro (60mila in tutto).
- 150 ragazzi in situazione di povertà ed esclusione sociale, italiani e stranieri, sono entrati nel Centro accoglienza minori, per l’accompagnamento educativo, per i percorsi di alfabetizzazione e recupero della licenza media, per i laboratori formativi. Per loro sono stati necessari 2.166 euro a testa (394.900 in totale).
- 35 minori che avevano abbandonato la scuola o erano sottoposti a provvedimenti penali sono stati coinvolti nei progetti di inserimento lavorativo attraverso borse e tirocini. Il costo è di 2.565 euro (comprensive delle borse lavoro), per un totale di 89.775 euro.
- 18 ragazzi con problemi socio-sanitari sono stati accompagnati verso l’autonomia con un progetto personalizzato grazie al Progetto ponte, che richiede 4.800 euro a persona (86.400 euro in totale).
- 29 famiglie e 13 ragazzi hanno usufruito di SOS Ascolto giovani (346 euro a semestre per ogni beneficiario, 14.500 in totale).
- 31 bambini e ragazzi sono stati inseriti in famiglia grazie all’affidamento; altri 23 – con le loro famiglie – sono entrati in progetti di solidarietà familiare (costo 2.060 per ogni beneficiario, 103mila in totale).
- 8 adolescenti e due ragazzi in semiautonomia sono stati accolti dalla Casa Famiglia Casa di Cuore, con un costo annuo di 213mila euro (25mila per ogni ragazzo residente e 10.400 a semestre per ogni ragazzo in semiautonomia).
Il Borgo non smette mai di crescere, e nel 2016 sono già partiti nuovi progetti. Per tutto questo servono persone e servono anche risorse – i numeri non lasciano scampo. Un ringraziamento quindi va anche a tutti coloro che hanno finanziato i progetti: enti pubblici, aziende, singoli donatori che hanno creduto nel Borgo. E che, speriamo, continueranno a farlo.