Il 22 marzo 1948 i salesiani guidavano la carovana di ragazzi che da via Marsala si spostava lungo via Prenestina fino ad arrivare in questi cortili e in questi capannoni dove oggi ci troviamo ancora. Erano giovani orfani accolti dai salesiani che dopo la seconda guerra mondiale avevano risposto con solerzia all’appello di papa Pio XII che raccomandava proprio ai figli di Don Bosco di prendersi cura della gioventù abbandonata e sola della Capitale. Da quel momento nasceva il Borgo dei Ragazzi di don Bosco, una piccola città in cui i ragazzi e le loro esigenze di crescita erano al centro dell’attenzione e della cura di tanti salesiani e di tante persone.
Scriveva pochi mesi dopo l’Osservatore Romano e precisamente il 19 luglio 1948, all’indomani dell’inaugurazione ufficiale del Borgo Ragazzi don Bosco avvenuta il giorno precedente ad opera del card. Pizzardo: “Chi avrebbe pensato, qualche anno fa, che il vasto terreno circostante al Forte Prenestino sarebbe divenuto asilo di una moltitudine di ragazzi e che i capannoni, allestiti dai soldati e le vaste tettoie deposito di foraggi e di materiali, si sarebbero cambiati in chiesa, in teatro, in campi da giuoco e di liete riunioni? Eppure la Provvidenza, che scherza con i disegni degli uomini ha compiuto questo miracolo, e pur non cambiando al vecchio forte la sua destinazione l’ha nobilitata: difesa sì, ma difesa spirituale di tanti ragazzi contro le forze dilaganti del male, contro le insidie e la corruzione della strada, contro l’abbandono e la decadenza sociale”. Bellissima riflessione che si è trasformata in profezia anche per gli anni a seguire!
Giungiamo al traguardo dei 75 anni di attività con un bagaglio di riconoscenza per il tempo trascorso, per le attività di bene compiute, per i ragazzi accolti e salvati, per aver visto in tutti questi anni la Provvidenza di Dio sempre all’opera e sollecita nel rispondere alle necessità dei più bisognosi. La Provvidenza si è palesata in tanti modi e in tante persone: salesiani, collaboratori, benefattori, tanto che fin da subito il Borgo Ragazzi don Bosco fu definito “l’opera della Provvidenza a Roma per tanti ragazzi”.
Il presente che viviamo è sulla scia di questa ricca storia. Ancora oggi il Borgo Ragazzi don Bosco rimane fedele alla sua vocazione originaria, quella di essere una casa per tanti ragazzi e giovani che hanno avuto meno occasioni nella vita, per accompagnarli nello scoprire le loro ricchezze, per imparare un lavoro, per realizzare i loro sogni di una vita buona.
E questo è ancora possibile grazie all’opera della Provvidenza che si manifesta attraverso la presenza e instancabile attività di salesiani, formatori, operatori e tanti volontari e al supporto di tanti benefattori che condividono il sogno della Comunità Educativo-Pastorale del Borgo di salvare tanti giovani.
Il futuro lo vediamo delinearsi davanti a noi con esigenze in parte simili e in parte diverse. Cambiano i ragazzi e cambiano le loro condizioni, le loro esigenze pratiche, la loro provenienza, non cambia il loro desiderio di costruirsi un futuro degno e felice. Il nostro impegno è quello di continuare ad aiutarli nel fare ciò. Sappiamo che le sfide educative sono importanti e impegnative ma non possiamo e dobbiamo tirarci indietro: è il presente che ci spinge e la Speranza che ci guida.
Cosa accomuna la storia di questa Opera nel suo passato e presente che ci sarà guida sicura anche per il futuro? Come spesso accade la lezione della storia ci aiuta e vorrei con voi concludere riportando le parole di un confratello salesiano della prima ora, attivo qui al Borgo, don Luigi Pace, economo dei primi tempi, che così scriveva:
“Chi si reca al Borgo per una breve visita, si accorge subito di trovarsi in un ambiente dove la vita salesiana è vissuta da mattina a sera, come in tante altre opere salesiane. Però si nota qui qualcosa di singolare che rende il Borgo diverso da tutti gli altri istituti. Qualcosa che lo rende subito simpatico al visitatore, che se ne parte ammirato e soddisfatto. […] Viene spontaneo domandarsi: qual è il segreto di questa vitalità? Quali sono gli elementi che concorrono, oltre alla grazia del Signore e al Sistema preventivo di Don Bosco, a produrre frutti così abbondanti di bene? Due elementi ci danno la sua vera fisionomia: 1. Una modestia senza pretese; 2. Lo spirito di famiglia che in esso regna”.
Dunque continuiamo a raccomandarci alla grazia di Dio; impariamo sempre più, aggiorniamo e pratichiamo il sistema preventivo di Don Bosco; rimaniamo modesti senza troppe pretese, agendo con semplicità e curiamo innanzitutto lo spirito di famiglia di cui oggi tutta la società e soprattutto i ragazzi hanno grande bisogno. Questa è la migliore celebrazione che possiamo fare di questi 75 anni di storia del Borgo Ragazzi Don Bosco per poter guardare al futuro con piena fiducia e speranza.