Don Bosco, nella seconda metà dell’800 porta avanti la sua più grande battaglia per cambiare la situazione di sfruttamento e disumanizzazione dei ragazzi che venivano impiegati nei cantieri edili della Torino Capitale d’Italia.
Al Borgo Ragazzi don Bosco, si è appena concluso il primo corso breve di muratura realizzato in collaborazione con l’associazione Rimettere le Ali e con il sostegno di Enel Cuore Onlus, grazie al quale si sono incontrati i bisogni formativi dei ragazzi in difficoltà con l’urgenza del mondo dell’edilizia di poter contare su manodopera formata e affidabile. La formazione è stata assicurata da Cefme Ctp, Organismo Paritetico per la Formazione e l’Edilizia di Roma e Provincia che ha messo a disposizione formatori e spazi, scommettendo sul futuro dei giovani, attorno ai quali ha poi creato una rete di aziende interessate all’inserimento lavorativo.
Il corso si inserisce all’interno di un progetto più ampio denominato “Fast and Future” che, attraverso percorsi formativi brevi, vuole rispondere alla disoccupazione giovanile, nonché contrastare l’esclusione sociale e lavorativa di Neet (giovani che non studiano e non lavorano), di giovani migranti, di giovani in misura alternativa al carcere.
Attraverso l’attivazione di corsi brevi in diversi settori, il progetto prevede una crescita professionale, umana e spirituale del ragazzo orientata ad un eventuale inserimento lavorativo e ad una giusta collocazione del minore all’interno della società. Quindi, non solo imparare un mestiere ma valorizzare le proprie risorse per riscattarsi dalla condizione di esclusione ed emarginazione sociale.
Per ogni beneficiario del progetto (circa 85 giovani) viene creato un percorso personalizzato che tenga conto delle sue competenze ma anche delle sue condizioni di svantaggio; in questo processo, l’intervento pedagogico valorizza il percorso formativo ed aumenta le possibilità di successo di ogni singolo ragazzo che viene quindi accompagnato ed affiancato non solo da “professionisti del settore” per imparare un mestiere, ma anche da educatori altamente specializzati nel campo del disagio giovanile.
La scelta di voler avviare un corso breve di muratura nasce da un’attenta analisi del mercato del lavoro e dall’ascolto di alcune aziende partner in cerca di determinate competenze professionali. Questo matching con le aziende permette non solo di individuare con maggiore puntualità la tipologia dei percorsi formativi proposti, ma soprattutto garantisce una futura occupazione dei giovani formati: infatti, le aziende che esprimono necessità di specifiche mansioni tendono poi ad assumere i ragazzi formati che corrispondono ai profili professionali da loro richiesti.
Il corso breve di muratura appena concluso ha coinvolto 10 minori stranieri non accompagnati, quasi tutti prossimi alla maggiore età impegnandoli in un percorso formativo strutturato su quattro moduli sviluppati nell’arco di circa 2 mesi: i primi tre svolti negli spazi formativi del Borgo e il quarto svolto a Pomezia presso il Centro di Formazione del Cefme Ctp.
Il vero processo innovativo di questo percorso è stato il quarto modulo, quello svoltosi a Pomezia, un vero e proprio corso denominato “16 ore prima” che è necessario svolgere obbligatoriamente prima dell’avvio del rapporto di lavoro. Dopo aver appreso le tecniche di muratura nei primi 3 moduli, in questo ultimo step i ragazzi hanno potuto conoscere anche i rischi connessi alla professione, apprendendo procedure di protezione e prevenzione finalizzate alla salvaguardia della propria e altrui salute.
Per tutto il percorso, i ragazzi sono stati seguiti ed accompagnati dal carpentiere e costruttore Claudio Monachese, docente esterno di CefmeCtp. Il suo approccio educativo e formativo è stato vincente fin da subito, riuscendo a catalizzare immediatamente la loro attenzione per poi coinvolgerli nel riprodurre dinamiche e realtà di un cantiere in miniatura. Mattone dopo mattone, spiegazione dopo spiegazione, i ragazzi sono stati in grado di eseguire piccoli lavori di muratura: muri, intonaco, polvere edili, pittura, pennelli e rulli sono stati gli elementi che li hanno accompagnati per tutto il percorso. Ma il maggior entusiasmo è stato raggiunto durante alcune attività extramodulari che hanno visto i ragazzi impegnati nella costruzione di un arco in muratura nonché le decorazioni di alcuni elementi attraverso l’applicazione di maioliche e stucco.
Tutti gli sforzi e il grande impegno sono stati ricompensati con la consegna degli attestati svoltasi il 20 marzo, alla presenza di Angelica Carnelos, Segretario Generale di Enel Cuore Onlus, di Gioia Gorgerino, Presidente del Cefme Ctp e del vicepresidente Nicola Capobianco.