Le comunità locali possono giocare un ruolo rilevante per favorire accoglienza, protezione e inclusione alle persone migranti e rifugiate. In particolare quando parliamo di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), bambine, bambini e adolescenti arrivati in Italia da soli, senza figure parentali di riferimento. Su questo principio si basa il percorso di affido avviato da Borgo Ragazzi don Bosco in collaborazione con UNICEF, nell’ambito del programma Child Guarantee finanziato dalla Comunità Europea.
Bambine, bambini, adolescenti, dovrebbero crescere in un ambiente a loro misura, che possa supportarli nel percorso in Italia ma anche restituire quella dimensione di protezione generalmente attribuita all’ambiente familiare. Al centro della sperimentazione quindi le famiglie, ma anche la rete più complessa di attori locali e di organizzazioni della società civile.
È quanto ha fatto la differenza per Rashid, ad esempio, arrivato a Roma dall’Afghanistan a seguito dell’emergenza a 15 anni, accolto in famiglia da Francesca e Lorenzo. Grazie all’affido ha avuto la possibilità di ritrovare un ambiente familiare dove essere accompagnato nel processo di crescita, anche affettivo ed emotivo e dove rielaborare i propri vissuti personali e legati alla guerra. L’affido gli ha permesso anche di continuare gli studi e ripensare a nuove prospettive future.
Il progetto di Borgo Don Bosco e UNICEF – avviato nel 2021 – ha realizzato un modello di affidamento per MSNA nella città di Roma e nella Regione Lazio, privilegiando dunque l’accoglienza in famiglia a tutte le altre forme di accoglienza. L’esperienza ha mostrato come nonostante le differenze culturali e il delicato percorso di abbinamento che precede un affido, le famiglie possono diventare un punto di riferimento cruciale per il minore e il motore della mediazione sociale e inclusione.
Accanto al lavoro di sensibilizzazione e formazione effettuato grazie al contributo di operatrici e operatori specializzati, il progetto ha permesso di lavorare alla costruzione di una rete di enti partner sul territorio (tra cui associazioni, organizzazioni educative, aziende locali) capaci di contribuire all’inserimento dei minori nella nuova comunità di riferimento. Anche nel pieno della pandemia, il Borgo Ragazzi don Bosco ha garantito continuità al percorso attraverso la realizzazione di una serie di webinar destinati ad operatori di strutture di accoglienza e ai tutori volontari.
Il lavoro è stato reso possibile anche grazie al supporto istituzionale, in particolare attraverso la preziosa ed intensa collaborazione con il Dipartimento delle Politiche Sociali e Salute – Ufficio MSNA del Comune di Roma, che è sfociata nella stesura di un protocollo di intesa e nell’istituzione di un tavolo mensile interistituzionale, in cui presentare nuovi casi e monitorare quelli già in essere. Il modello di lavoro integrato, realizzato grazie al progetto, è stato presentato durante la giornata Nazionale dell’Affido, nel corso del Convegno “40 anni dalla Legge 184. Giornata nazionale dell’Affido. L’Affido risposta autentica ai bisogni dei bambini” realizzato dal Comune di Roma.
Tra i risultati raggiunti: 500 le persone sensibilizzate all’affido e alla solidarietà familiari; 70 hanno deciso di intraprendere un percorso formativo specifico sul modello di affido familiare e sui bisogni specifici dei minori stranieri non accompagnati, 15 affidi (sia part-time che full-time) portati a termine; 6 famiglie solidali che si sono affiancate 6 nuclei mamma-bambino (occupandosi complessivamente di 11 minori); 51 persone appartenenti al Movimento Famiglie Affidatarie e Solidali, che si riuniscono mensilmente in dei gruppi di auto mutuo-aiuto; 30 nuclei familiari (54 persone) che sono stati supportati attraverso l’accompagnamento individuale durante l’ultimo anno.
Per le famiglie o realtà nel territorio interessate ad accogliere o a dare il proprio contributo, più informazioni su https://borgodonbosco.it/altrilegami/