Due ragazzi che animano l’Oratorio, una giovane della Casa Famiglia, una famiglia affidataria insieme al ragazzo che hanno in affido e due studenti del Centro di Formazione Professionale (CFP), sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica Mattarella in occasione dei 70 anni dell’opera salesiana. I giovani hanno fatto parte della delegazione del Borgo composta dal direttore del Borgo, don Stefano Aspettati, da Alessandro Chiorri responsabile del Centro Professionale; Alessandro Iannini, referente del Centro Accoglienza Minorile e don Vittorio Cunsolo, incaricato dell’Oratorio.

Un incontro durato mezz’ora, molto sentito sia da parte dei ragazzi che hanno avuto la possibilità di parlare col Presidente, sia da parte dei referenti che sono rimasti piacevolmente colpiti dalla profonda conoscenza dei salesiani da parte di Mattarella.

«Abbiamo avuto la sensazione di essere ascoltati e capiti, e il fatto che abbia voluto mantenere quest’impegno in un momento istituzionale, quello attuale, molto faticoso – spiega don Stefano – è stato per noi molto importante. Il nostro desiderio era quello di dar visibilità ai nostri ragazzi e il Presidente su questo aspetto è stato molto attento, ci ha ringraziato tanto, ed è stato un momento molto bello».

« “Quello che fate è molto prezioso” è la frase che ci ha ripetuto più spesso – continua Alessandro Iannini – conosce sia i salesiani che la nostra opera, sa che operiamo in un quartiere difficile e oltre ad incoraggiarci nel nostro lavoro, ci ha detto che cercherà di seguire le vicende della nostra opera. Questo mi ha molto colpito considerando gli impegni di un Presidente della Repubblica».

 

Così come il Borgo Ragazzi don Bosco compie i suoi 70 anni, anche la Costituzione quest’anno celebra il suo settantesimo anno di vita; per questo motivo i ragazzi che hanno incontrato il Presidente hanno collegato ciascuna esperienza ad un articolo della Costituzione.

Filippo e Veronica hanno raccontato la loro attività come animatori dell’Oratorio – Centro Giovanile, ricollegandola all’articolo 2 sui diritti inviolabili dell’uomo.

«Abbiamo parlato dell’attività che facciamo all’Oratorio – spiegano i due giovani animatori – della nostra esperienza di crescita sia all’interno del Borgo che all’interno della comunità; il Presidente ci è sembrato molto ferrato sulle attività che svolgiamo e ci ha detto che ciò che facciamo con i giovani è un lavoro molto prezioso; essendo cambiata, e di parecchio, la nostra società rispetto all’epoca di don Giovanni Bosco, per i giovani risulta molto difficile inserirsi nella collettività odierna e le attività del Borgo sostengono i giovani in questa direzione».

Francesca Romana frequenta il secondo anno di ristorazione al Cfp mentre Lorenzo è al terzo anno di elettronica: «Abbiamo descritto il nostro percorso di formazione sia sul piano professionale che personale e abbiamo spiegato come viene diviso il centro. Abbiamo citato il primo articolo perché per noi il lavoro è un diritto che va acquisito attraverso l’impegno nello studio».

Belle, a settembre compirà 18 anni. Al momento si trova nella casa famiglia del Borgo e ha allacciato la sua esperienza all’articolo 3, quello sull’uguaglianza.

Gianluca e Romelia sono due genitori che fanno parte del Movimento Famiglie aAffidatarie; hanno in affido Mario, 13 anni, da circa due anni. Gli articoli da cui sono partiti sono stati tre: il 29, 30 e 31 sui diritti della famiglia. «Abbiamo raccontato il nostro percorso al Borgo e abbiamo invitato il Presidente a farsi promotore dell’istituto dell’affido; lui ha accolto molto seriamente il nostro invito e questo per noi è stato speciale».