SCUOLA DI MONDIALITÀ E MISSIONE LAZIO 2014-15
Eccoci arrivati al sesto incontro della scuola di mondialità e missione, l’ultimo del modulo dedicato alle ingiustizie nascoste. Questa volta a farci compagnia è Valentina Prati, coordinatrice della campagna “Food Right Now” condotta dal CESVI per il diritto al cibo. (www.foodrightnow.it)
Il CESVI è una ONG impegnata nella lotta alla povertà attraverso programmi di sviluppo qualificati che valorizzano e mobilitano l’impegno umano. Insieme ad altre organizzazioni è in prima linea per le emergenze legate al sostegno all’ infanzia, alla lotta alle pandemie, alla sicurezza alimentare e all’educazione. La campagna Food Right Now vuole far capire meglio al mondo cosa è il problema della fame e per quale motivo alcune famiglie non hanno accesso al cibo. L’accento è posto su: diritti, giustizia sociale povertà perpetrata dall’uomo. Nei paesi in via di sviluppo l’intervento del Cesvi si concentra soprattutto nel miglioramento delle infrastrutture per prevenire le perdite di cibo che avvengono nella prima fase della catena alimentare. Dopo quest’introduzione, Valentina ha proposto un’attività dinamica al gruppo: un dialogo in movimento. Attraverso un video, ci ha mostrato come un terzo del cibo prodotto venga sprecato (con tutto il cibo che sprechiamo potremmo sfamare tutti gli affamati).
E’ molto più facile sensibilizzare i singoli individui a non sprecare piuttosto che cambiare il modo di fare delle aziende industrie che sprecano. Per perdita alimentare si intende lo spreco che avviene all’inizio della catena alimentare, mentre con il termine “spreco” vero e proprio si intende tutto ciò che viene sprecato, dalla produzione alla distribuzione, alla ristorazione, al consumo domestico; ovviamente ha costi maggiori.
La maggior parte delle perdite alimentare avviene in paesi in via di sviluppo, nella fase di raccolto, ed è data da difetti nelle fasi di conservazione , sterilizzazione, inscatolamento e trasporto, quindi per mancanze strutturali.
Nei paesi industrializzati si parla di spreco che avviene proprio dal momento della fase di trasformazione industriale in poi (quindi distribuzione, ristorazione, uso domestico), soprattutto per acquisti esagerati , conservazione inadeguata e confusione nella lettura degli alimenti.
A livello agricolo ingenti quantità di cibo vengono abbandonate per non saturare il mercato e abbassare i prezzi o perché la manodopera di raccolto costerebbe di più o ancora perché rovinate dal maltempo. A livello industriale si acquistano quantità eccessive di cibo per paura di restarne senza in momenti successivi.
Il cibo che finisce nella spazzatura ha un notevole impatto, sia come conseguenza economica che a livello ambientale. Riflettiamo anche sul fatto che esistono leggi che non permetto che il cibo che avanza nei ristoranti o nei posti di consumo del cibo possa essere portato via: la cosiddetta “doggy bag” che non viene richiesta dai clienti.
Non dimentichiamoci degli sprechi a livello domestico, dovuti a: cattiva pianificazione della spesa, confusione su scadenze ed etichette, conservazione inadeguata, porzioni eccessive e scarso utilizzo degli avanzi. Alcuni dati aiutano a capire meglio il fenomeno, ad esempio in Italia si riscontra il 39,9% di spreco nella produzione agricola, il 38,7 % nel consumo ( case private, ristorante, Catering).
Cosa possiamo fare a livello individuale?
Valentina ci propone alcuni semplici soluzioni:
- Fai una spesa intelligente e programmata
- Congela e riutiliza il cibo che ti avanza
- Fai attenzione alla data di scadenza
- Non scartare un prodotto solo perché presenta difetti estetici trascurabili
- Non facciamoci ingolosire se poi sappiamo di non poter mangiare.
E’ molto più facile sensibilizzare i singoli individui a non sprecare piuttosto che cambiare il modo di fare delle aziende industrie che sprecano.
In Italia sono presenti alcune iniziative a riguardo, tra cui possiamo segnalare: last minute market (www.lastminutemarket.it) per il recupero di beni invenduti ma ancora utilizzabili e la campagna anti-spreco di Legambiente (www.puliamoilmondo.it/campagna-antispreco) con distribuzione di sacchetti per il trasporto di cibo avanzato ma ancora intatto da pasti fuori casa. Abbiamo concluso l’incontro leggendo un sogno di don Bosco, in cui San Francesco di Sales fornise alcuni consigli importanti per far fiorire la congregazione salesiana, in particolare la carità, l’amorevolezza e la buona condotta. (“Chi è santo diventi più santo. Non progredire è regredire.”) Le due colonne che san Francesco di Sales indica come portanti sono il lavoro e la temperanza, proprio quello che serve a noi per affrontare le sfide del mondo attuale.
Giorgia Intreccialagli e Marco Fulgaro
CI VEDIAMO SABATO 7 FEBBRAIO, ALLE ORE 16:00 AL SACRO CUORE (VIA MARSALA, 42), CON UN INCONTRO DEDICATO ALLA “DECRESCITA FELICE”.
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