Ci sono luoghi che nascono ai margini e finiscono per diventare casa.
Luoghi attraversati da passi inquieti, da sguardi diffidenti, da sogni che sembravano perduti.
Il Centro accoglienza minori “Don Bosco” di via Magenta, a Roma, è uno di questi.
Tra l’8 dicembre 1991 e il 31 gennaio 1992 prende forma un’intuizione che ha il sapore del Vangelo vissuto: il sogno di don Alfonso Alfano, per tutti lo “zi’ Fonso”, prete di strada e padre ostinato di tanti ragazzi invisibili. Siamo a pochi metri dalla stazione Termini, crocevia di arrivi e fughe, di speranze spezzate e nuove possibilità. È qui che nasce un approdo per chi non ne aveva più.
Negli ultimi trent’anni, migliaia di giovani hanno varcato quella soglia: ragazzi che scappavano dal carcere o dalle periferie, da famiglie assenti o da un silenzio durato troppo a lungo. Ognuno con la propria ferita, ognuno con una storia che chiedeva solo di essere ascoltata. Al Borgo Ragazzi don Bosco hanno trovato educatori e volontari capaci di guardare oltre l’errore, di sedersi accanto “all’ultimo banco”, di credere – prima di tutto – nella possibilità di un futuro.
Da questa esperienza viva nasce Pischelli con le ali, un libro che raccoglie venticinque storie vere, scritte a più mani, con linguaggi diversi e un unico cuore. Non è una cronaca ordinata, né un bilancio: è un mosaico di vite, un intreccio di voci che restituisce centralità ai veri protagonisti, i ragazzi e le ragazze che hanno attraversato il Centro e che, attraversandolo, lo hanno trasformato.
Ogni racconto è una piccola parabola di umanità. Ci sono fragilità che diventano forza, cadute che aprono strade inattese, errori che non hanno l’ultima parola. C’è la fatica di crescere e la gioia di ricominciare, la scoperta dello studio, del lavoro, delle relazioni vere. C’è, soprattutto, la possibilità concreta di credere di nuovo nella vita.
Il titolo del libro nasce dal linguaggio dei ragazzi: pischelli, appunto. Ma con le ali. Perché nessuno nasce già pronto a volare, e spesso serve qualcuno che ti insegni a spiegare le braccia, che resti accanto quando la paura prende il sopravvento, che non smetta di sperare nemmeno quando tu hai smesso di farlo.
A più di trent’anni da quel primo passo, il sogno di don Bosco continua a prendere forma, giorno dopo giorno, nelle storie di chi passa dal Borgo Ragazzi don Bosco e ne esce diverso, ma mai solo.
Pischelli con le ali è un libro che parla di loro, ma parla anche a tutti noi: perché racconta cosa succede quando una comunità sceglie di non voltarsi dall’altra parte, e decide di scommettere sull’umanità, sempre.
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